“… di falso tramonto vestita”

Incastrai il giorno  
nell’ orizzonte di sale e spume.
 
“Non sfuggire
appendendo i miei occhi
al falso tramonto
che d’amor
romantico parla
scomparendo nel nulla.”
 
La notte, tuttavia,
risoluta si fece largo con occhi
e carne
profumando l’umida brezza.
 
All’inerme  collo s’avvinghiò
solcando il ventre
con unghie bagnate di sangue.
 
Strinse la lingua
nell’inesorabile cappio
e bruciando l’ azzurro
 
 “… di falso tramonto vestita”
 
mi consegnò, cinta di morsa
che pace soppesa
 
-infine-
 
 
Cristina Desogus