Sorsi asciutti e sconfinati campi
scompongono d’oro e profumo di vento
il soffitto e il granello di sabbia legato
allo vago apparir d’una visione.
Son fazzoletto o petalo in fuga?
Lacrima e nebbia infelice
del corpo fermato nel passo e il sonno
morde il pensiero impalato al ramo
di zafferani e stanche foglie.
Or non son più.
Mi si lasci cader appesa
al chiaro notturno come sottile goccia
che cala adagio il sipario su ciglia
spente dal pianto.
Cristina Desogus