Ho stretto delle nuvole i fulmini
nel conteggio delle stelle
… e intanto:
ignoravo d’aver legato al cielo
niente più che pen(s)ose ore.
Ahimè, insensata donna:
ricoperta da caterve
di grano acerbo, in apnea
ho tremato e ho aperto occhi
come porte offerte al terrore
liberando dalla morsa
il delirio.
Non mentirò al silenzio
dicendo a voce alta che:
non ho voluto riposo
e fecondata di nulla ho sgravato
la mente assistendo
al parto asciutto che annegava
me stessa dentro il buio.
Cristina Desogus