“tenebre”

La notte mi ha sepolta!
Ha ingannato la luna che  si specchiava nelle bonacce.
Concubina bugiarda!
Ha indossato corone  di stelle per dare sembianza reale ad un cielo
che sovrastava la terra coperta di spine… e intanto,
scendevano lacrime di piombo nel respiro,  allargando il buio.
 
Maledetta notte!
Al coraggio controbatti con frecce appuntite
che penetrano la mente svuotando le vene d’ogni ragione d’esistere.
Allenta il tuo abbraccio!
Mi trapassi senza pietà schivando qualsiasi domanda.
Perché ancora mi tieni?
Portati via  anche gli occhi , ora che vedo giungere l’alba,
mi vince la  paura!
Nascondimi lontano dalle tue mille bugie!
 
La notte mi ha sepolta! Ha seminato il dolore a mani aperte.
 
Ho sentito il suono salire dalla bara,  dolce come un carillon,
e gli occhi, ormai ciechi piangevano le piume e i chiodi, di  ali  esanimi.
 
Notte con me ti sei sepolta! Non si fugge altrove,   non più!
 
Cristina Desogus

Una risposta a ““tenebre””

  1. ci seppellisce, la notte, e mastica il giorno con i nostri passi. Ci seppellisce , la notte, e ci riesuma coll’apparire d’una lama di luce…

    buona poetica.

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