Adesso

Non basterebbe all’iride
solcare l’azzurro
se in esso non incontrassi
il tuo sguardo
che spogliandomi veste
il mio corpo di baci.
 
Delle tue mani…
non potrebbero parlarmi
gli alberi che piegano
i loro rami per afferrarmi
se in ciascuna foglia
non trovassi il sussulto
di un tuo leggero tocco.
 
E il fiume…
che dire di quel fiume
che irrompe sui nostri ostacoli
tracimando in impulsi naturali
che bruciano più del sole.
 
oh catena delle mie notti
non zittirti come l’usignolo
che ad ogni imbrunire
piange la luce del giorno.
 
Sei brama celata all’inverno
 che germoglia
nel mio corpo come il brivido
di un fiore selvaggio.
 
Con franchezza ti dico
che in me non c’è sgomento
nell’agognare la tua bocca
che annienti e ristori
ogni mia sfrontata richiesta.
 
Cristina Desogus

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