Canta il muto e…

Si abbassa il cielo
a misura di follia e uomo
ed è distesa sconsacrata
che annusa l’odore
della fanghiglia mischiata
ad ogni rosa bianca
vergognosamente sigillata
dentro muri ovattati
scolpiti senza un colore
che sciolga i chiodi
di rabbia e fame di nuvole.
 
Si abbassa il cielo
a misura di un dio partorito
nel pensiero dell’ uomo
che corre dietro ai misfatti
degli anni urlanti;
restano oltre ogni tempesta
le mani congiunte
e le preghiere legate
alle spine di una corona
senza trono e regno
per liberare la questua
all’interno del proprio cesto;
 
ed è angelo farneticante
ogni tempo invocato
nel miracolo che vive misero
e divino come le foglie
che malate pregano il vento
di vivere appese al ramo
saziando dotti e barbari
avidi di sangue innocente.
 
Cristina Desogus