Porte sprangate
Il vento sferzava come un tiranno
che cerca consenso nel torto
… senza remore si fece strada
tra i rami degli ulivi
stracolmi di frutti maturi.
Vi erano grilli in aperta campagna
… noncuranti di quella strana notte
cantavano per una luna
spodestata dal suo falso trono.
In quella notte le stelle
svendevano il loro brillare
per un attimo di silenzio solenne,
ma nulla e nessuno
accettò così graziosa offerta
e… si spensero solitarie.
L’inverno in anticipo bussò
quella notte… prepotente
più volte percosse usci sprangati
e con vigore insinuò il suo respiro
tra feritoie facendo tremare
grandi porte e sicure serrature.
In quella notte nessuna grazia
avrebbe impedito
il suo famelico avanzare.
Suo diletto sarebbe stato
gettar scompiglio nella quiete
del crepitio del focolare.
Un ospite sgradito
che con arroganza sedette
per primo alla tavola delle idee
… tra sguardi impietriti iniziò
a banchettare con i pensieri tutti.
Giunse l’alba con passi incerti
e diede riposo ai rami stanchi
… e nel silenzio tanto agognato
l’ospite si congedò sazio
lasciando dietro di sé
porte sprangate e avanzi.
(Criss)
Siamo in due ad ascoltare il vento che attraversa gli ulivi con frutti maturi, io sono circondato e mi addormento cosi.
con simpatia, il terrone
Una storia tutta da leggere… complimenti.
La mia seconda Raccolta
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