Vuoti di parole
Un volta ancora,un’altra ancora
… in una notte tetra
nasce un pensiero
in cui l’animo medita stanco.
Clessidra del nulla,
semplice sabbia
che scivolava
tra cieli severi e cupi
Nel cuore altrui non credo più,
labbra di giuda
hanno sfiorato il mio sguardo
mostrando sorrisi quando
alle spalle sputavano sul cuore.
Non getterò più al vento
neppure un granello
del mio essere sempre nessuno
cercando ciò che non alberga
in raziocinante mente.
… e si dibatte la mia voce
contro il fruscio del vento
barattando un po’ di silenzio:
nelle bocche degli istruiti reami
si parla tanto
svendendo/barattando
l’ inutile che ormai è fantasma
che tutti rincorrono.
Stolto gregge di pecore
non riconoscete
l’orrido del suo falso sorriso?
Oh, fuggo! Voglio essere
randagia solitaria
tra orde di lupi efferati.
(Criss)
ancora la voce dei lupi…
sembra un richiamo per me oggi 🙂
è la seconda poesia che leggo dove si sente la loro voce…
Complimenti davvero…le tue parole sono avvolgenti…Ligeia si sente a suo agio…
🙂 un abbraccione…