Il seme del nulla

Avessi potuto circondare la nebbia con pieghe imbastite di nulla.
L’avrei fatta germogliare come una rosa,  spoglia d’ogni considerazione
avrebbe colorato la notte concepita dentro l’iride dell’alba.
Avessi potuto contraddire ogni verità impensabile del reale.
L’avrei offerta in pasto al senno del tempo sorseggiando parole.
Sospesa  nell’incerta sensazione del vuoto,  avrei riempito
infinite brocche d’ogni illusione,  unendo così, la ragione al torto.
Se avessi potuto,  avrei partorito la mia stessa ombra insieme al seme del nulla.
  Poiché nessuna cosa è più vera del dubbio che rivela ciò che non appare.
 
Cristina Desogus