Mani divoran orli di pelle
mi desta or lento
l’essere incatenato ai polsi
con profumi di voglia
appena slegata alle labbra.
Or navighiamo
in balia delle onde
su linee dipinte
dentro tatuaggi di gemiti
e respiri
di lussuriose vele.
Un solo tremore rinforza
il genuino adagio
appagando suono
nella tempesta accesa.
Voglio annegar vivendo
d’ ogni folgore
che la lingua tratteggia
in liquidi caldi
del destino che immerge
l’uno all’altra
finché respiro sostenga
le carni a cui andatura
si è data.
Incoscienti e prodighi
in nome del perduto
dagli occhi e dalle labbra
attingo peccato
tenendoti
tra mani e turgidi seni.
Raccoglimi ora fuori
e dentro ogni profumo
vittorioso
avvincimi
inarcandoti a stelo
deciso nelle furie sanguigne
che scorron
avide sotto la pelle.
Or sai che
di velluti caldi sbocciati
nelle bocche anche la mente
brama l’audacia del fuoco
divorando di tiepide stille
il nutrimento
con senni affamati.
concretati di me
tracimandomi nel peccato
poiché voglio
senza pensar di tornar indietro
trovar soddisfazione
nelle voglie come unica sfida
a cui svelar
quel che tanto ho cercato.
Cristina Desogus
La trovo molto dolce questa tua poesia, con un tantino di sensualità, molto delicata.
Un caro abbraccio e buona giornata.