Parole non scritte

Ciò che non ho ancora sostituito alle parole
è  quello che mi occorre per vivere.
 
 Incastonato in un dipinto senza cornice
 profuma di fresca semina
e antica raccolta… di vita semplice
come una tazza di caffè preparata al mattino
che sveglia dolcemente i sensi.
 
Ciò che non ho ancora inciso  nero su bianco
è quello che tinge le notti di infiniti.
 
 Custodito nel silenzio di passi nel tempo
ha durata di secoli in luoghi remoti
in cui sola con i pensieri accedo all’anima
di un albero cavo che mi abbraccia
mostrando uno squarcio di cielo limpido.
 
Ciò che il tempo ha  scritto sotto mia dettatura
lo sfoglio nei lineamenti della luna.
 
Severa  e astiosa  inchioda la mia figura
dentro  pagine di una fredda parete
strappando lembi di carne viva
come una cagna affamata che mai  sazia
lascia trasudare dalle ferite il sangue
che dipinge un quadro discorde ogni notte.
 
Ciò che non ho ancora scritto
è collera che annienta sbriciolando le mani.
 
Ascolto ammutolita l’eco delle mie parole
lanciarsi da precipizi smisurati
in realtà e stoccate concepite nel sogno
 di un letto di stelle fattosi giaciglio di spine
dove consumo le ultime energie
risalendo pozzi oscuri in cui dissetarmi.
 
Cristina Desogus