Rivestiti luna d’acerbo silenzio
la terra e le sue assurdità
non meritano bellezza alcuna.
Alberi spogli e foglie si appendono
alle paure e rincorrono passi
di una frettolosa notte legata
alla ragione e un fascio di schiave.
Il quel mazzo di domande
di me sono pregne le tue labbra
goccia d’ambra che ci chiama
è la rugiada. È l’alba.
Cristina Desogus