Senza…

Senza…
 
Cantano senza voce nella notte
questi miei pensieri.
 
Delle estati come degli inverni
non si curano
ricordano solo passi stanchi.
 
Dimmi luce scarna che di me
insisti a mostrar meste lacrime,
 
anche per te è così
quando ascolti il suono stridulo
delle vecchie carrozze
affollate dalla solitudine?
 
E dei passi sprofondati sulla neve
scorgi ancora indistinto
il fango che la nuova pioggia
non è riuscita a cancellare?
 
Cielo e stelle piangono i giorni
e dei tuoi sguardi triste Luna
non si scorge alcuna traccia.
 
Come faranno i miei occhi
tra viali oscuri e solitari
senza un po’ della tua luce ora?
 
Fuggi pure tu allora vento!
 
Affinché possa trattener
tra le mani un po’ di lucciole
come silenti compagne
dei miei tristi movimenti.
 
Fuggi pure tu ora vento!
 
Della quiete nella notte
non avrò paura
quando stremata arriverò
intorno al fuoco spento
dei miei solitari canti.
 
(Criss)