Spazi senza tempo.

foglie di pioggia

Vorrei trovare il modo di mettere ordine alle parole, riuscire a separare i pensieri dalle illusioni,
chiudere gli occhi e dormire, lasciarmi cullare da questo movimento strano che è il mio respiro.
Anzi, no! Perché dormire e rischiare di sognare.
 
Vorrei uscire fuori e giocare, correre sotto la pioggia senza che nessuno possa dire : è pazza!
ma che m’ importa… Che lo dicano pure, troppo poco mi sono interessata dell’opinione che altri potevano farsi di me.
 
Nel mio girotondo notturno, sento la forza del temporale che mi avvolge, e giro…
 Giro, giro, e giro ancora più forte, fino a quando la mia testa ha l’impressione di cadere….
All’improvviso stordita mi accorgo che l’equilibrio è perso e le gambe stanche cedono e, mi mandano giù…Finalmente a terra!
 
Le mie mani, ora non stringono una penna, non custodiscono dolore e sogni.
Le mani sono immerse nel  fango, e, le osservo mentre si confondono nella terra e scompaiono.
Insistentemente continuano a  girarmi attorno i pensieri, come piccoli esseri che giocano tenuti per mano…
Oppure sono io che da ferma,  giro intorno a loro, sperando che mi chiedano di entrare nel loro strano cerchio… Ma non lo fanno,  e il loro silenzio diventa anche il mio, in un gioco senza senso.
 
Ho sete, sete di me e del mio essere che non riesco a trovare.
Sete di conoscere il mio posto in questo assurdo mondo che non riesco più a capire.
 
Disseto con la pioggia le  labbra, ma l’acqua su loro si gela e  le spacca,
mi nutro del mio stesso sangue, non posso concedermi di perderne neppure una goccia.
 
….Come trema ora la luna per questa sua creatura,
 si nasconde e  trema di paura
digrigna i denti a difesa come una gatta pronta ad attaccare…
 
Ma chi vuoi attaccare? Non sono altro che una rana.
Non chiedo altro che il cielo continui a far cadere poche stille d’acqua  per stare bene, il mio stagno si è inaridito e adesso vivo in una pozzanghera d’acqua salata.
 
… Non mi si tolga anche questo,
 domani all’alba io lascerò il posto agli uccellini che avranno sete
e nell’ombra come ho fatto fin’ ora tornerò.
 
(Criss)