Umana coscienza

Fuori dalla grazia di Dio e degli uomini
una panchina  dipinta di ruggine
oppure  un sacco della polizia
a questo punto fa poca differenza per te.
 
Fuori da tutte le idee utili e ipocrite sei
diventato cibo per i vermi
e avanzo scomodo di uno specchio
in cui gemono sorde le coscienze di tutti.
 
Sono pesanti le ombre delle colpe
da trascinare lontano da quell’angolo.
 
L’odore di urina mischiato ai sogni sfatti
degli uomini colti ha strappato il respiro.
 
Ed è pesante quel muro da aprire;
l’odore della morte filtra dagli spifferi
spiazzando il coraggio e il supplizio.
 
In ogni ora il ricordo della vita
e la vergogna per il legame che chiama
tutti esseri umani,  mi lega a mani  pulite
a cui rivolgo domande trovando spalle,
 
e forse,  ogni giorno muoio anch’ io
nel riflesso degli occhi dei ratti
poggiati sulla tua vita schivata da tutti.
 
Cristina  Desogus

Una risposta a “Umana coscienza”

  1. Una bella poesia davvero, mi ha colpito molto e subito, prima di tutto perchè è scritta in maniera sapiente ed elegante, come ormai da tempo ci hai abituato, poi per il suo contenuto effettivamente molto forte e consentimi, genuino.Un j’accuse in piena regola il tuo, contro le bassezze e la cattiveria dell’uomo col suo prevalere del male sul bene, un j’accuse contro l’indifferenza così ben radicata in ognuno, senza differenza di razza, sesso o religione. Una presa di posizione netta e condivisibile la tua, a favore dei piu’ sfortunati, degli emarginati, di quelli che è meglio non avere vicino tanto…

    Sempre molto profonda nelle tue riflessioni che così bene riesci a tramutare in poesia.

    …dimenticavo..splendida la chiusa..

    Stelline allora..tante..

    ………bluesax……………….

I commenti sono chiusi.