Venne da me la notte
e disse: ho da parlarti.
Scavalcai la sua bocca,
e senza fretta
continuai a leggere
le poesie di Brodskij.
Mi sfiorò i capelli,
e poi di nuovo il viso;
la mano
era fredda, pesante
– lo ricordo bene-
Disse ancora
con voce dura: chiudi
quel libro.
Mi invitò a seguirla,
scalza, disarmata,
sentivo sulla pelle
fluire paura; ombra;
ansioso silenzio,
e il fango…
era affondo affilato,
catena di ferro
e acqua.
Le note stridenti
di un piano distante;
l’eco
dei tuoni e i latrati
dei cani, chiudevano
il respiro
dietro la schiena;
-ero lama, e buio-
Venne da me
affamata la notte
e come una fanciulla
si aggrappò
crudele ai miei seni,
e disse
donna: ho da parlarti.
Cristina Desogus