Non ho più poesia

Non ho più
poesia d’incanti e visioni,
per quale ragione
mi hai abbandonata?
 
Come la nebbia
che cede il passo al vento,
e la rugosa notte
si dirada rosa dall'invidia
davanti all’aurora,
tra voli d’estasi, crolli
in sorrisi amari
e labbra sazie di miele,
così ti sei stranita.
Un deserto io, partorito
sui miei stessi palmi,
senza obbligo d’acqua
prospero di semi straziati,
e attendo le falci,
come il grano che trema
all’idea del granaio.
 
Cristina Desogus