"Ossa"

Cavalcava  sincera la notte stretta fra i denti.
Della speranza spezzava le briglie
mentre scioglieva le chiome del passo.
 
E cadde defunto il giorno.
 
Oh rumor di pianto
annegasti nel tempo lontano di un sogno?
 
No! Non credere queste parole mia mente.
 
Ombre di nebbia e richiami stonati di spine
tra i rami correvano intrecciando le vesti.
Il sole e il fuoco congiunti alla mano
li ho visti,  mietevano l’alba senza voltarsi.
 
Oh rumor di vita
abbandonasti  forse il sentiero e il buio?
 
No! Non credere queste parole mio cuore.
 
È vuota la carne abbracciata  a voragini  ora.
Crudele rumoreggiar di parole,  
dissotterri  l’oblio legato all’ inerme petto?
 
Oh rumor di morte
coraggio,  colpisci silente il sangue!
 
Nel  vento sono ora disciolta.
Le vene ho inchiodato agli inverni trascorsi
e  le ossa mie,  in polvere ti lascio per il domani
… di oggi,  sono soltanto scia breve.
 
Cristina Desogus