Ho ancora
il tuo profumo
sulla pelle
sulle labbra sento forte
il tuo sapore.
Distesa
sul tuo ventre
sussulta ancora
la carne
padrona
prigioniera
di indivisi movimenti.
Ti osservo
ed è lenta
la notte a venire
sul tuo corpo
teso
scoglio da cingere
con palmi d’acqua
e lingua di fuoco
rievocando
fame di possesso
nella bocca.
Annega
Mio Padrone
mani roventi
sui fianchi
affonda
lama umida
come onda che penetra
alcova irrequieta
dissetando anfratti
incustoditi.
Cristina Desogus