Di ghiaccio è la notte allo specchio…

Le mani sul capo
e il mondo si stringe.
Pioggia e ghiaccio
si sono contorte
nelle viscere della notte
domande…
 
 domande e risposte
nella mia mente
hanno ballato invocando
riti a me sconosciuti.
Impietrita,
percorro strade
che non sento mie
disegnando orme
che urlano il mio nome.
Sono io il riflesso
sbiadito di questa stanza?
Serratevi pugni, adesso
 
 sui palmi
voglio sentire
il dolore
della carne che sanguina
poiché tremo
 
senza muovermi.
Il gelo mi ferma dentro
quell’immagine 
costringendomi a vedere
ciò che di giorno
 fugge.
 
Ti sento voce
 dallo specchio
 chiedermi:
è forse l’anima o
la misera donna
che sulle sue rive
cerca il pianto?
Oppure…
 
oppure è il silenzio
che ancora più forte
 urla
insoddisfatto
la brama
di autocommiserazione
cercando
in quella figura
ciò che lo sguardo
di fronte mi pone?
Sarebbe più semplice
contare i fili d’erba
e i fiori appassiti
che i miei passi
hanno calpestato
senza ammirarne il verde
piuttosto
che ammettere
ciò che oggi
osservo scivolare
senza vergogna.
 
Impietrita
 ascolto ancora
 
 e ancora la tua voce
m’inchioda
a quella fiamma
 
e tu
nulla mi dici,
continuando a danzare
indifferente
eppure il fuoco
è in te,
ma non riscaldi
nella tua cenere sprecata
senza donare calore
anche oggi
hai consumato la mia notte
 
pensando…
 
Cristina Desogus

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