Arroventa,
sciogli
le tue mani
su me
fuoco
di nuda carne.
Siano gocce
di miele,
di te,
caldo
voluttuoso
che scivoli
nell’alcova
proibita,
mordendo
schiudendo
labbra
al piacere.
E’ sei fame
disciolta
colata
come ambrosia
che diventa fiume
lento
insaziabile,
mentre
due correnti
all’unisono
scovano,
trovano
le mie mani
le tue mani
sul mio seno
sul mio ventre.
E’ un soffio
il tuo respiro
che divora
la mia nuca
e si lega
ai miei capelli
sentendomi
sentendoti
nel profumo
della pelle calda
in cui scivola
la tua voglia
sui miei fianchi
offrendo
l’asse
che sostiene me,
fuscello
che si inarca
accompagnato
dall’ansimo.
Contienimi
accelera
confonditi
godimi
avvolgiti
di noi.
Sei spada
che gocciola
torrenti
in piena di calore
nel fodero
che
ti tiene stretto
divorando
di palpiti
le tue pareti.
(Criss)