Impronte di paura

Mi venne in sonno la paura.
Come nebbia greve la morte sedette
al mio fianco; gli occhi,
quegli occhi premevano come l’inferno
sigillandomi  in un anello di fumo.
 
“ morsa che costeggia illusioni
quando la sostanza lascia le ossa;
si acciglia il giorno nell’azzurro ignoto
chiamando alle spalle un boato”.
 
Mi venne in sonno la paura sgravandosi
dal ventre il fuoco della ragione.
 
Le gettai le braccia al collo divenendo
scheggia ai confini dell’incertezza.
 
 
Cristina Desogus

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