Nera è la notte,
nessun bagliore di stelle
nessuna luna d’avorio.
Un tuffo nel soffitto,
stordita
nello schianto
osservo scie
di paure e acque falsate
mi vincono il respiro,
esausto s’arrende
su fondali capovolti
ingravidati da incubi
ricordi presagi
s’intrecciano alle dita
nella mente
come spirali di fumo
si legano a vecchi
spettri
pigiano su muri sfatti
spettatrice maledetta
di mie debolezze
nelle mie verità voglio
colpe impronte future.
Pazzia corrimi incontro.
Cristina Desogus