Tremo di dolore
mentre leggo il ricordo
dell’infanzia
nell’abisso dei tuoi occhi.
Perché
continua ad urlare
il tuo silenzio?
Non temi la morte?
Non sai
quanto è vicina?
Le tue labbra
… oddio
quanto hanno sete.
Resistete lacrime!
Non date loro
di che dissetarsi
Cuore
Stringi le sue mani
in quest’amara morsa.
Aiutami!
Non voglio
vestire il mio sguardo
di paura, ora
che le sto accanto.
… non merita questo.
Ti sono debitrice
se non altro del coraggio
di cucirmi sulle labbra
un debole sorriso
che possa accompagnarti
nell’ ultimo viaggio.
Cristina Desogus
Una poesia molto tenera ma anche molto triste.
Un abbraccio.