Whisky

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In verità sono stanca

di non scompormi, di scorticare false verità
come fossero cortecce di un albero ingenuo.

Non voglio più, scrivere poesia
intingendo le unghie nella ruggine
delle mie necessità corrotte da tempo.

Non voglio più, paradigmi assennati
né parole ubriache
che plachino il cervello rendendolo docile.

In realtà, cara poesia, non so
chi di noi due sia più folle, io oppure tu
che mi rincorri, come un demone eccitato
saziando di parole le mie dannate notti.

Ci vorrebbe un bicchiere di whisky adesso,

solo io e te

e questa Marlboro da fumare in due, piano
sorseggiando di noi e di questa pazzia

che si ripete

ad ogni domanda
ad ogni divieto.

Ci vorrebbe un bicchiere di whisky adesso,
le note di Beethoven,

Moonlight Sonata

perché non è piacevole amarti, e leggere
la somma degli anni nell’avanzo dei sogni,
il ripetersi della noia diventata madre

costantemente presente

senza riuscire mai a trovare un significato
per ciò che oramai non ho più paura di dire.

Cristina Desogus