A te, che…
nel silenzio delle ore, oggi, solitario pensi.
Ascoltami…
lo schiaffo che la vita ti ha dato
spinge il tuo cuore
tra le braccia dei lontani ricordi.
Lo so che…
rivedi tra adii silenti e nebbie di ghiaccio
gli abbracci e i giochi di ieri.
Ascoltami …
non scostarli, per camminare
taciturno tra le parole che avresti detto
… che avresti potuto dire.
Comprendo quanto…
il ronzio del sole ti paralizza le mani,
quando i tuoi occhi chiusi cercano il buio
srotolando domande su sentieri scuri.
Ti vedo quando…
i gesti dei giorni andati via
echeggiano nei passi tuoi, assordandoti.
Ascoltami…
non ricordare dei giorni, il viola e il nero,
… non solo.
Prova a…
ricordare l’immenso calore ricevuto
dall’ abbraccio che ora ti manca.
Ricorda anche il rimprovero…
dopo le corse sfrenate lontano da casa
… le grida di quando bambino fuggivi
per ribellione, per dare prova
che anche tu avevi ragione.
Ascoltati…
lascia che il dolore liberi la presa sull’uomo
e faccia sciogliere come fiumi le lacrime del bambino,
affinché tu possa accettare la scelta
che la vita ad ognuno di noi nel tempo impone.
Cristina Desogus