Sono solo un pagliaccio

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Sai
a volte ti invidio.
Penso: vorrei avere il tuo estro
l’inventiva di cucire parole
come bottoni alla sottana della notte
oppure
oppure inventare una storia
dal nulla
così
immaginando
di essere una bambina
che ritaglia dei cartoni
poi colorarli
dargli forma
quella
quella che più mi piace
una che mi faccia ridere
che rispecchi
il mio essere pagliaccio che prende per il culo
solo se stessa
e mentre ride
piange.
Sai
a volte invidio anche te
che della vita hai capito tutto
mentre
io continuo a rivoltarmi dentro
come un calzino rotto
senza mai capire un cazzo
di come vanno davvero le cose li fuori
e mi sento un pagliaccio
quando ti leggo
quando cerco di capire
di imparare la tua arte
e a te viene così naturale
mentre io
se vomito ciò che ho dentro
vedo solo
parole
tristezza
disperazione
rabbia
repressa
leggo che sono d e p r e s s a.
Voglio la favola.
Voglio l’amore.
Voglio l’estro del fottermene della forma.
Sai
a volte ti invidio
e oggi
oggi ho pianto
tanto per cambiare mi sono sentita
diversa
diversa dalle parole che vorrei
che leggo
dai visi che non ricordo mai
a cui sorrido
diversa
dalle facce che non dimentico
dall’apatia che mi sotterra
diversa da tutto il resto del mondo
che bene o male campa
oppure muore
ma c’è chi dice: è la vita
si va avanti.
Sai
oggi sono davvero io,
il pagliaccio
quella che tolto il trucco
fuma troppo
dice parolacce
si incazza per tutto
anche se non gliene dovrebbe fregare un cazzo
ma non si lamenta più
Oggi ho visto le vostre facce oltre
le vostre parole
e mi sono trovata in difetto
mi sono fatta paura
e ho pianto.

Sono solo un pagliaccio.

Cristina Desogus