Archive for Giugno, 2009

"Pause"

martedì, Giugno 30th, 2009
Lunga e distesa
si muove veloce
l’estate
sulla mia schiena.
Un bacio alla porta
e la  mano
sfiora le labbra.
Quanto
volano gli occhi
prima di perdersi.
 
Cristina Desogus

Amo di te

martedì, Giugno 30th, 2009
Amo di te l’essere assente
la voce e il canto di un gabbiano
che mai riposa posseduto dall’onda.
Amo di te l’esser sempre lontano
da ogni presente.
Ti vedo, lo so, mi sei accanto
raccoglimi  ora, nell’ala spezzata
di una farfalla caduta in volo.
Amo di te la cascata rapita dal fiume.
Il pianto e la foce giunta improvvisa
con l’alba chiusa dentro la voce
del cielo che ci accomuna.
 
Cristina Desogus

"Giorni assenti"

lunedì, Giugno 29th, 2009
Si  è fermato il mare alle prime luci.
Il suo profumo
ho avvolto  di silenzi  e pensieri.
Impietoso  ha legato caviglie e  seni
lasciando strascichi  di vita sulla pelle
… e stringeva.
Stringeva sempre più forte il petto
strappando  il respiro.
Oltre il confine, ritirata nella  marea
le impronte sconfitte di sabbia
ho disperso umida di pianto
e piegata dal  nulla ho intrapreso la via
dell’ennesimo  giorno  assente.
 
Cristina Desogus

Coriandoli

lunedì, Giugno 29th, 2009
Ho seguito coriandoli di cielo
ed è stato gioco a carte scoperte.
Ho scomposto aghi di pino e neve
e le mani, vasi di sale e deserti.
Ho percorso  strade alberate
e scogli, ma agli occhi, ho negato
caldi colori. Diventata lutto di vita
e gatta randagia, inesorabile, ora
mi corre l’ alba attraverso.
 
Cristina Desogus

Sogni spenti

sabato, Giugno 27th, 2009

Stanchi si slacciano
dal palmo  i suoni e i sorrisi
imbastiti di pioggia.
Scivolano lenti come ricami
del tempo fuggito.
Lungo il cappio annodato
al confine del cielo
 è triste polvere
la notte accesa da prismi
e  fuochi fatui.
Raccolgo l’alba dentro
  un trifoglio tra mille baciati
ed è sole acerbo
e deboli steli che reggono
la pesantezza del vuoto.
Una violetta
lasciata sulla finestra
assonnata sorride e si veste
di ragnatele e brina
onorando così
il  riflesso allo specchio
dell’ aria  immobile.
Tutto questo è petalo muto
nel cuore, ed è dolore e morte
di un sogno orfano.
 
Cristina Desogus

Attimi

venerdì, Giugno 26th, 2009
Sarà il giorno, sarà la notte appena fuggita dalla mia mano, ma al momento osservo un volo spento di farfalle e colori che non distinguo, e nel miraggio d’asfalto, la pioggia gela il mio sguardo a tal punto da annegarmi dentro.
 
Cristina Desogus

"Ossa"

giovedì, Giugno 25th, 2009
Cavalcava  sincera la notte stretta fra i denti.
Della speranza spezzava le briglie
mentre scioglieva le chiome del passo.
 
E cadde defunto il giorno.
 
Oh rumor di pianto
annegasti nel tempo lontano di un sogno?
 
No! Non credere queste parole mia mente.
 
Ombre di nebbia e richiami stonati di spine
tra i rami correvano intrecciando le vesti.
Il sole e il fuoco congiunti alla mano
li ho visti,  mietevano l’alba senza voltarsi.
 
Oh rumor di vita
abbandonasti  forse il sentiero e il buio?
 
No! Non credere queste parole mio cuore.
 
È vuota la carne abbracciata  a voragini  ora.
Crudele rumoreggiar di parole,  
dissotterri  l’oblio legato all’ inerme petto?
 
Oh rumor di morte
coraggio,  colpisci silente il sangue!
 
Nel  vento sono ora disciolta.
Le vene ho inchiodato agli inverni trascorsi
e  le ossa mie,  in polvere ti lascio per il domani
… di oggi,  sono soltanto scia breve.
 
Cristina Desogus

Essenza

giovedì, Giugno 25th, 2009
Cielo e mare cinto di terra.
In ogni tempo presente
sei la nota più alta
del pentagramma che avanza
in un crescendo di luce.
Amore, d’ amore  si veste
la rosa  e l’assenza di stelle
in questa notte. Senti? 
Fiorisce amara e stanca
ogni alba se è muta di noi.
 
Cristina Desogus

" Non dorme il vento"

mercoledì, Giugno 24th, 2009
Un sorso di sole. Un morso di primavera.
Ecco,  di questo vorrei soddisfare lo sguardo.
È indiscreto il tramonto rapito dalle labbra
e mi spoglia, minacciando una notte
avvinta alle ossa. Lo so!  
Nel gioco dei venti mi terrà sveglia.
Adesso la sedia riposa. È caduta scomposta
e le api stregate dal profumo del pergolato
le ronzano intorno; del riposo non si curano.
Scivolasse un po’ più veloce questo giorno
e  le cicale, avvolgessero alle spighe raccolte
il canto e il rumore della ripetuta attesa.
Così, potrei dormire e svegliarmi domani.
 
Cristina Desogus

Echi di pazzia

martedì, Giugno 23rd, 2009
Indosserei la notte
e rasserenerei  il sonno
con furto di stelle.
 
 Spiccata una
 e poi, un’altra ancora
 
spunterebbero
dagli occhi dei morti
sciogliendo lucenti nodi.
 
Ma sento soffocante
l’eco del silenzio.
 
L’assenza è onesta
non posa al capezzale
boccioli e sorrisi finiti.
 
Lei schiaccia
da parete a parete
urlando
sempre più forte
 
… ed è maledetta la luce
che adesso cinge la mente
incoronata dalla follia.
 
Cristina Desogus