Continuo a ripetermi che tutto va bene, lo dico a chiunque mi chieda…Rido e scherzo, ma come sono brava! Ci credono tutti, ci credo pure io, fin quando non riesco più, quasi a respirare dalla rabbia. E vorrei smettere di respirare credendo così d’impedire agli occhi di lasciarsi andare. Ma che stupida che sono, chi voglio imbrogliare, ho fatto di una casa una gabbia da cui io per prima non voglio varcare la porta. Ridotta ad animale notturno vago senza superare la soglia. Hei Cri, l’ avresti detto quando sorridevi alla vita che alla notte avresti chiesto rifugio? L’ avresti detto che solo per una canzone avresti rivisto tutti i tuoi sbagli sentendo un assurdo nodo alla gola? Forse adesso ti spieghi quelle due poesie di ieri che non sembravano le tue… Forse adesso ti spieghi quella di questa mattina dove lasciavi andare il pensiero libero ai ricordi… E li rivedi… Tutti!
Ricordi lontani
Avvolgimi nebbia nel silenzio
che bacia la prima mattina
regalami l’ incoscienza alla vita
di quando ero bambina.
Attimi fatti di memorabili secoli
sperduta nei giochi d’infanzia
dove balocchi e sottane imbastivo
immaginando un mondo diverso
in cui respirare aria e speranza.
Nella mente melodie di carillon,
sulle ginocchia merletti e pizzi
tra le braccia bambole di pezza
nessun uomo bugiardo
vestito dei suoi effimeri vizi.
Solo io e la vita esistevamo,
allora, giorni persi in pensieri
fuori dalla porta tutti i giudizi
sulle palpebre sorgevano albe
verdi prati e corse senza scarpe.
Sui palmi delle mie piccole mani
Muovevo onde sfiorando
Infiniti blu giocando ai pirati
pur non sapendo nuotare.
Quanta grazia possedevo allora,
non occorreva saltare il fossato
nella mia torre ricoperta dall’edera
ero principessa e serva del nulla
vestita solo di colorate foglie.
(Criss)
Che malinconia famigliare.
Eppure…eppure a furia di dire che si sta bene,prima o poi dovrà accadere.